Ancora una volta Roma come ambientazione ed ancora una volta tornano in scena Marcus (il penitenziere) e Sandra la poliziotta innamorata di lui. Aggiungete una situazione al limite dell’inverosimile (una città paralizzata da un blakout di 24 h), alti esponenti della Chiesa depravati , spargete sul tutto un pizzico di esoterismo , mistero, buio e delitti cruenti e… il gioco è fatto. Quest’ultimo romanzo di Carrisi poco o nulla aggiunge alla sua fama di giallista, il tutto sembra costruito a tavolino sulla base di una ricetta alla Dan Brown; anche la peculiarità che aveva contraddistinto l’autore e cioè la capacità di introspezione psicologica risulta indebolita o meglio poco marcata. E’ vero che di alcuni personaggi intravediamo la solitudine, il travaglio interiore ,ma il tutto risulta confuso e poco incisivo.