L'ALBERO DI GIUDA (06/09/2017) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Silvana Grasso

Genere: narrativa italiana

Valutazione:

 

 

L’autrice in questo romanzo condensa tutti i luoghi comuni propri della “ sicilianità” . Con un tono ironico, sferzante, calcato al punto da rasentare il grottesco, la Grasso narra la vita di Sasà Azzarello perseguitato sin dalla nascita dal dover corrispondere ai canoni del maschio siciliano per cui “ il capitale” è ben altro del denaro. Il poverino è ben lungi dal rispondere a tali richieste, per cui la sua è alla fine una storia di solitudine, di asservimento al volere del padre , di incapacità  a liberarsi da quegli stereotipi che vogliono il “maschio siciliano” forte, dominatore, assetato di sesso. Attraverso tutta una serie di vicende che suscitano un riso amaro, il lettore si addentra in una Sicilia antica, arretrata culturalmente , violenta negli odori come nel clima , di donne schiave ma al contempo risolute; il tutto è espresso in un linguaggio barocco, ridondante, talvolta eccessivo: Ora , se l’esperimento linguistico ( ricorrere ad un’abbondanza di termini dialettali per esprimere in italiano l’indicibile) potrebbe essere interessante e nuovo, tale sperimentazione viene vanificata dal ricorso ,tra parentesi ,alla traduzione in lingua che stona nel contesto. L’assenza di punteggiatura  nell’uso abbondante dell’aggettivazione contribuisce anche a  sottolineare il flusso continuo del pensiero. Per concludere, si percepisce alle spalle dell’autrice la presenza di forti influenze di una tradizione letteraria del passato e non solo siciliana, ma il tutto è rielaborato con un’ottica   al femminile che risulta fresca ed efficace.