Primo romanzo della trilogia pubblicato in Italia, ambientato nell’immaginaria cittadina di provincia di Holm, ha come protagonista Dad Lewis che, malato, deve fare i conti con la vita che volge al termine. L’attesa della fine, lo scorrere quasi monotono delle giornate che fanno da preludio alla morte di quest’uomo sono magistralmente raccontati dall’autore con solo apparente distacco ,in realtà con uno sguardo malinconico e pietoso che nasce dalla considerazione che ,malgrado tutto l’affetto e le amorevoli cure delle persone che lo circondano e che lo amano e stimano “ ognuno muore da solo”. Bellissimo il passo del congedo di Dad dagli anziani genitori ,fantasmi emersi dal passato venuti per comunicargli che lo aspettano….là…. e dal figlio con cui Dad ha avuto dei dissapori mai sanati. E’ tutto un susseguirsi di ricordi e rimpianti e anche rimorsi pur nella consapevolezza di aver speso la propria vita facendo il proprio dovere. Struggente la scrittura, mai banale, nella sua semplicità e lucidità, come anche l’attenzione dedicata dall’autore al forte legame tra marito e moglie e al rapporto tra coniugi in età avanzata. Meravigliose le descrizioni dei tramonti o dei pomeriggi affogati dal sole estivo, straordinaria l’atmosfera di sospensione che aleggia su tutto , i silenzi, gli sguardi che diventano narrazioni. Un libro di buoni e universali sentimenti, che cattura e coinvolge senza mai scadere nel buonismo o nel banale.