IL LABIRINTO DEGLI SPIRITI (12/09/2017) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Carlos Zafo'n

Genere: narrativa straniera

Valutazione:

“ Ogni giorno mi era sempre più chiaro che la buona letteratura aveva poco o nulla a che fare con chimere triviali come l’ispirazione o l’avere qualcosa da raccontare e molto di più con l’ingegneria del linguaggio, con l’architettura della narrazione, con la pittura di intrecci, timbri e colori della costruzione con la fotografia delle immagini e con la musica che poteva tradurre un’orchestra di parole ”perché “Una storia è un labirinto di parole… è una conversazione fra chi la racconta e chi l’ascolta, un narratore può raccontare solo fin dove lo sorregge il mestiere, mentre il lettore può leggere solo fino a ciò che porta scritto nell’anima. Questa è la regola d’oro che sostiene ogni artificio di carta e inchiostro, perché quando le luci si spengono , la musica tace e la platea si svuota, l’unica cosa che importa è l’illusione rimasta impressa nel teatro dell’immaginazione che ogni lettore alberga nella propria mente. E poi la speranza che ogni creatore di racconti si porta dentro : che il lettore abbia aperto il cuore a qualcuna delle sue creature di carta e le abbia dato qualcosa di se stesso per renderla immortale, sia pure per pochi minuti “

 

 Con questa dichiarazione su cosa è  la letteratura e sul ruolo del romanziere , Zafòn conclude il suo romanzo “Il Labirinto degli spiriti , ultimo di una serie iniziata con “ La voce del vento “ , Ambientato tra Madrid e Barcellona sullo sfondo storico di una Spagna tormentata da una guerra civile prima e da  un regime dittatoriale poi  che ha soppresso ogni libertà di pensiero, parola e azione, che tortura e perseguita i suoi oppositori o presunti tali, e con cui tutti i romanzieri e non solo spagnoli si ritrovano ancora oggi a fare i conti, il libro ripresenta vecchi personaggi già conosciuti come Danièle Sempere  e nuovi ed inquietanti: Alicia Gris ( la protagonista , una ragazza straziata nel corpo e nell’anima dalla guerra civile) e Leandro ( il suo malvagio mentore , l’aspetto più nero della sua anima). Alla base della vicenda un mistero che ha a che vedere con un libro e che la protagonista e non solo prova a risolvere. Sarà nel cimitero dei libri dimenticati che si troverà la porta per venire a capo di tutto ( una implicita ammissione del ruolo marginale che oggi si assegna alla cultura che , al contrario, può fornire chiavi di lettura della realtà? )

Colpisce, nel romanzo, la costruzione “ingegneristica” dell’impianto narrativo con i suoi incastri perfetti,  colpi di scena al momento giusto, cambi di protagonisti.

Colpiscono le atmosfere fumose, inquietanti di una Barcellona sempre imprevedibile, frenetica, misteriosa .

Colpisce la capacità di piegare il linguaggio all’espressività della situazione drammatica, malinconica , ma anche umoristica.

Colpisce la straordinaria e innovativa capacità di Zafòn di “disegnare” atmosfere fumose ,noir, secondo una tecnica fumettistica  iniziata ne “ La voce del vento ma  poi diluitasi nei successivi romanzi”  e qui ripresa in modo magistrale  tanto da farne , a mio avviso il suo libro migliore quasi una summa di tutta la sua produzione.  Precipitano nel romanzo, infatti,  anche echi di altri libri dal “Il treno di mezzanotte” ( con la descrizione di fumose stazioni ferroviarie immerse nella nebbia,  alle locomotive, il tema del treno è caro a Zafòn)  a “Marina” ( con la presenza sulla scena di Alicia personaggio femminile evanescente al punto da essere quasi spirito, impenetrabile , dura e spietata ,ma dolce e delicata al contempo).

Difficile etichettare il romanzo : giallo, drammatico, avventura , noir? Non saprei rispondere so solo che il libro avvince e ho dovuto aspettare due giorni prima di scrivere qualcosa per smaltire la sbornia e prendere le distanze da un testo che mi ha stregata. Forse , per inquadrarlo, ( mi chiedo poi se sia necessario) vale quanto scritto dall’autore stesso :

E’ tutto un gioco in cui è il lettore a completare il rompicapo e a decidere che libro stia  leggendo”