Il romanzo è centrato sul profondo rapporto tra l’uomo e la montagna, un rapporto autentico, viscerale che innesca sentimenti veri che per alimentarsi non hanno bisogno di troppe parole. Ed è questo amore comune già profondamente radicato in un protagonista, Bruno, nell’altro ,Pietro ,acquisito nel tempo a seguito anche delle sue continue fughe alla ricerca di sé, che determina lo sboccio di un’amicizia che si dipana per tutta la vita, un’amicizia che evoca quel sentimento che legava Narciso a Boccadoro. Diversi per temperamento, per abitudini di vita, per cultura i due l’uno “ assoluto” l’altro relativo finiranno per scoprirsi complementari. Il romanzo , senza perdersi in lungaggini e avvalendosi di un linguaggio essenziale, puntuale ,rigoroso, sviluppa temi come : la solitudine ( l’umanità ,infatti, che mette in scena Cognetti è sola, non si alimenta di rapporti sociali), la speranza che quel mondo autentico, ancestrale, passato che soccombe all’avanzare via via della modernità ,possa mantenersi vivo; il ricordo struggente di ciò che è stato e non sarà più; il tema della paternità, vissuto da entrambi come continua prevaricazione dei propri desideri.
La montagna allora diventa metafora della vita, bene e male coesistono come le zone d’ombra e di luce che le caratterizzano entrambe, come i corsi d’acqua a tratti piani e placidi, a tratti gorgoglianti e ruggenti, come gli improvvisi cambiamenti metereologici e gli imprevedibili disastri. Per scalarla così come la vita ci vogliono allenamento, pazienza, capacità di sopportazione del dolore e dello sfinimento. Aldilà delle tematiche l’aspetto più interessante del libro è il bisogno ineludibile di concretezza( critica implicita ai parolai dell’oggi?) riassunto nelle parole di Bruno: “ Siete voi di città che la chiamate natura. E’ così astratta nella vostra testa che è astratto pure il nome. Noi qui diciamo bosco, pascolo, torrente, roccia, cose che uno può indicare con un dito. Cose che si possono usare” Qualunque interpretazione si voglia dare Il libro è “ Un modo per ripensare alla propria vita”.