Questo sito, poichè realizzato dal sottoscritto in puro codice html,css,php,javascript e mysql, non sfrutta moduli prefabbricati, cms e schifezze del genere; inoltre non essendo stato creato
per motivi di lucro ma per puro piacere di condividere e trasmettere informazioni, non usa cookies di terze parti, targeting e funzionality cookies,
simpatici "oggettini" che tracciano la vostra navigazione e creano profili utente da conservare e trasmettere per motivi commerciali. Gli unici cookies utilizzati sono
quelli tecnici per il login degli utenti autorizzati e per questi non c'è alcun bisogno di avvisare coloro che effettuano il login, per quanto io lo stia intrisecamente facendo
in queste righe. Buona e tranquilla navigazione!
ANIME DI VETRO (02/09/2017) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano
Autore: Maurizio De Giovanni
Genere: giallo
Valutazione:
Protagonista di questa prima serie di romanzi di Di Giovanni è un altro commissario nobile, barone ,ma che quasi si vergogna di esserlo: il commissario Ricciardi. Ambientato a Napoli nel periodo dell’ascesa del fascismo, il romanzo non si può , a mio avviso etichettare come un giallo vero e proprio . La vicenda su cui Ricciardi è chiamato ad indagare sia pur in via del tutto informale , resta sullo sfondo, risulta un pretesto ; mancano suspence e colpi di scena; piuttosto tutto il romanzo si dilunga ad analizzare la personalità di questo poliziotto atipico, divorato dall’angoscia del vivere a pieno la vita e l’amore, eternamente indeciso sul che fare, solitario fino al punto da far dubitare che fare il bel tenebroso sia un modo per affascinare senza mai compromettersi con una scelta. L’aspetto più interessante del libro è che la storia sentimentale del commissario sembra essere scritta sullo spartito musicale di una canzone d’amore suonata da un maestro di chitarra , per il resto l’ho trovato eccessivamente lungo, non mi è piaciuta la contestualizzazione perché la prepotenza dell’OVRA risulta quasi macchiettistica e l’intervento del conte ricorda quello dei boss di Gomorra, tutto rimane appena accennato, ciò che importa è sottolineare come il povero commissario soffra per un amore che non si risolve a vivere . L’unica verità condivisibile sta nella frase che Bianca pronunzia a proposito del marito, personaggio tragico, ma coerente e positivo “ Una possibilità di felicità , anche attraverso la sofferenza, vale molto di più della certezza dell’infelicità.. per il resto, permettetemi di dirlo, non se ne può più di uomini indecisi ed eternamente bambini.