OLIVE KITTERIDGE (02/09/2017) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Elisabeth Strouth

Genere: narrativa straniera

Valutazione:

Tanti racconti cuciti assieme da un’unica protagonista Olive Kitteridge , insegnante di matematica in pensione, per raccontare la vita, le tensioni, le passioni, i dolori e le attese degli abitanti di una piccola cittadina di provincia del Maine che diventa , sotto l’occhio critico ed affilato di Olive “ microcosmo del macrocosmo”. Personaggio complesso quello di Olive all’apparenza dura, sbrigativa, poco incline alle smancerie e ai sentimentalismi, in realtà fragile e timorosa e soprattutto  incompresa e pertanto sola . C’è un passo molto intenso in cui, per descrivere la sua solitudine Olive “ricordò che inframmezzati a tutto il resto c'erano stati momenti in cui aveva avvertito una solitudine così profonda che una volta, non molti anni prima, mentre si stava facendo otturare un dente, il gesto delicato con cui il dentista le aveva voltato il mento con le dita morbide era stato per lei una tenera gentilezza di una profondità quasi straziante, e aveva deglutito con un mugolio di desiderio mentre le lacrime le spuntavano dagli occhi.” Le storie delle famiglie e dei loro componenti accompagnano lo scorrere della vita di Olive dall’alba (la giovinezza ) al tramonto ( la vecchiaia),ma non sono necessariamente complementari l’una all’altra. Con una spiccata sensibilità e raffinatezza nell’analizzare i sentimenti umani la Strouth finisce con il creare un romanzo che , a mio parere , ha l’ampio respiro dei grandi romanzieri americani; per la sofferenza implicita, non urlata, e per lo stile molto essenziale ho ritrovato qualcosa di Carter addolcito, però, dalla sensibilità e dal pragmatismo tipicamente femminile.