Ambientato a Londra nell’Ottocento, il romanzo ,primo di una trilogia, è la saga di una famiglia povera ma dotata artisticamente; il padre è un brillante giornalista, ma con il vizio del gioco, poco affidabile e anaffettivo, incapace di assumersi le responsabilità proprie di un genitore e marito, la moglie , il personaggio più interessante ,una promettente e brillante pianista che ha rinunciato alla sua realizzazione artistica per amore e i quattro figli , la maggiore Cordelia , poco dotata ma intestardita a diventare una violinista acclamata, le due sorelle più piccole, con la musica nel sangue ed il fratello più piccolo amato e coccolato da tutti. Il racconto si dipana lentamente forse troppo lentamente; la voce narrante è quella di Rose ( una delle gemelle ) che descrive con la scaltrezza dei bambini cresciuti troppo in fretta a causa delle difficoltà economiche, la quotidianità di una famiglia povera che deve fare i conti giornalmente con i creditori ma ricca di arte e musica e soprattutto molto unita grazie alla madre che tiene la rotta , presente là dove non agisce il padre , che continua , malgrado le mille difficoltà quotidiane ad alimentare il sacro fuoco dell’arte nelle sue figlie anche se ciò comporta il proprio annullamento.. Il romanzo, malgrado Baricco lo abbia definito un capolavoro, a mio avviso, non regge e per il ritmo inesistente e per i personaggi molto poco definiti ( come la sorella maggiore ) o poco credibili; troppe le citazioni e i dialoghi, pochi i fatti, in una sola parola …noioso.