LA VERSIONE DI FENOGLIO (02/03/2019) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Gianrico Carofiglio

Genere: narrativa italiana

Valutazione:

 

 

Pietro Fenoglio è un maresciallo dei carabinieri prossimo alla pensione, vive solo e ha poche occasioni per relazionarsi e parlare di sé. In palestra , dove sta facendo fisioterapia incontra Giulio un giovane ventenne, studente di giurisprudenza, poco attratto dalla scelta universitaria  impostagli dal padre,  inquieto, più maturo dell’età che ha, alla ricerca di un senso da dare alla sua vita. Tra i due, distanti per età e formazione nasce , durante le sedute di riabilitazione, un’empatia che fa sì che Pietro risponda alle domande di Giulio  aprendosi e raccontando la sua vita professionale, i casi giudiziari su cui ha indagato spesso con successo. Il giovane è curioso , vuole sapere che metodo si utilizza per riportare alla luce la verità, certo che la verità coincida con l’oggettività. Ma non è così semplice o certo.Si delinea così un metodo investigativo che non  segue uno schema fisso, ma che è basato sull’” arte del dubbio” sulla capacità dell’inquirente di far affiorare ciò che manca, quel che non è visibile, mai dando nulla per scontato , non prestando orecchio alla “  ridondanza dell’ego” , insomma l’arte di “guardarsi attorno” avendo il coraggio di ricominciare daccapo anche là dove tutto sembrava già chiaro. Saranno queste conversazioni-confessioni che cambieranno entrambi , l’uno riuscirà a confessare a se stesso cose che, altrimenti sarebbero rimaste sepolte nella sua anima ,l’altro troverà un motivo per dare senso al suo percorso. Potrebbe apparire l’ennesimo romanzo con protagonista un esponente delle forze dell’ordine, il realtà il fine è indagare in se stesso, mettendosi  a nudo; anche  un modo elegante per mettere in guardia da chi  si spaccia per detentore della verità assoluta.   Un romanzo che rispecchia  il modo di essere di Carofiglio, magistrato fino all’osso e abile scrittore. Molto piacevole