Ancora un altro personaggio scolpito dalla maestria di Simenon: Pierre, un anarchico che vive in esilio in Belgio, riceve in teatro dove lavora la visita di un compagno che lo mette al corrente che a Parigi si sta preparando un attentato terroristico e che a lanciare la bomba sarà un giovane, Robert, un ragazzino a cui Pierre si era molto legato. Inizia, così, il dramma di Pierre lacerato tra l’essere fedele ad un’ideologia o rimane “umano” salvando tante vite innocenti. Sarà questa la strada che intraprenderà, strada lastricata da ostacoli considerevoli perché i vecchi compagni e lo stesso Robert a cui Pierre vuole salvare la vita, vista la giovane età, lo accuseranno di averli “venduti agli sbirri”, non comprendendo il valore delle affermazioni e dei gesti di Pierre. Bel libro come sempre, attuale come non mai perché in nome di un’ideologia non si possono condannare a morte tanti innocenti, scritto in maniera superba. Grande maestro Simenon da cui tanti autori dovrebbero prendere lezione di sobrietà, essenzialità, approfondimento psicologico, ricreazione di atmosfere e luoghi.