CHICAGO (27/04/2019) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Al-Aswani

Genere: narrativa straniera

Valutazione:

Ambientato a Chicago ,questo romanzo di Al-Aswani è composto da una serie di storie che hanno un denominatore comune: la vita di alcuni immigrati egiziani emigrati negli States. Sullo sfondo si impone prepotentemente la situazione politica dell’Egitto, patria da cui difficilmente i protagonisti del romanzo riescono a distaccarsi . L’integrazione è difficile se non impossibile, il rispetto delle regole religiose e delle consuetudini grava su di loro come un macigno. Donne sottomesse ai mariti che devono tenere a freno l’anelito di libertà, padri che si credono integrati e pagano un prezzo altissimo per ciò dovendosi confrontare con le storture della società occidentale che ne fagocita i figli, corruzione, intrighi diplomatici tutto è rappresentato dall’autore in tante storie che contribuiscono a formare “ la coralità” che caratterizza tutti i romanzi di Al-Aswani. I personaggi sono molto ben tratteggiati, predominano quelli femminili per i quali non si può non provare un’umana compassione, per quelli maschili, alcuni dei quali dipinti nelle loro più sordide caratteristiche , non c’è appello. Ma, al di là dell’esplicita condanna espressa nei confronti del regime egiziano,  molto interessante è la domanda di fondo che ispira il libro: è davvero possibile un’integrazione? Davvero i paesi ospitanti riescono a dimenticare le origini dell’emigrato e alla fine la cultura occidentale è davvero così diversa nei suoi più beceri aspetti da quella musulmana? Bene e male, Libertà ed oppressione non hanno confini netti. Credo che Chicago sia il libro più pessimista dell’ autore, più buio, manca infatti quella leggerezza che pur nella drammaticità, caratterizza gli altri suoi scritti.