Bel romanzo che incastona la storia della famiglia Florio nella storia della Sicilia da sempre terra di conquista. La saga dei Florio si dipana nell’arco temporale che va dal 1799 al 1866, in cui assistiamo al succedersi di eventi storici fondamentali per la storia del nostro paese in contemporanea all’ascesa della potenza dei Florio. Colpisce la caparbietà quasi epica di questa famiglia nel portare avanti un processo di modernizzazione dell’isola, di protoindustrializzazione sia pur finalizzate all’arricchimento della famiglia il cui scopo è anche riscattare le proprie umili origini grazie ai “ picciuli” . Il romanzo ricorda nella struttura le opere di Ildefonso Falcones ; alla stessa stregua ha una sua fascinazione che cattura il lettore. Bello perdersi per le strade di Palermo, odorare la brezza di mare che spira lieve e si insinua nei vicoli, ascoltare le parole dialettali pronunciate dalla folla che vi si aggira. Molto ben costruiti i capitoli introdotti da un proverbio siciliano e da due brevi pagine in cui l’autrice riassume gli eventi storici principali che lo caratterizzeranno. Delineati i caratteri dei personaggi e scolpita la mentalità siciliana , ostinate le storie d’amore che durano una vita intera, scorrevole la prosa, insomma un libro ..da bere tutto d’un fiato.