IL RUMORE DEL MONDO (08/08/2019) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Benedetta Cibrorio

Genere: narrativa italiana

Valutazione:

 

 

Finalmente nel panorama asfittico degli autori italiani , un’autrice capace di cimentarsi  in un bel romanzo storico che offre una prospettiva del Risorgimento diversa da quella a cui eravamo stati abituati. La Cibrario incastona  sullo sfondo delle lotte risorgimentali che portarono all’Unità , la vicenda di Anne , giovane inglese cresciuta in un paese dove la libertà era ormai un fatto acquisito da tempo e Prospero, nobile ufficiale  piemontese affascinato dal “ rumore di Londra” al punto da illudersi di soddisfare la sua ansia di novità sposando Anne.  Il tentativo di coniugare novità e tradizione, pragmatismo e rispetto delle convenzioni sociali non andrà a buon fine ,ma al di là della vicenda dei due protagonisti, il romanzo, pur non rispettando i canoni classici del romanzo storico, pur presentando delle parti che talvolta stentano a confluire in un ritmo narrativo ampio e disteso, è un atto d’omaggio e d’amore nei confronti del Piemonte  terra straordinaria “ ai piedi del monte”, ai suoi panorami, boschi,vallate, al carattere di questa gente forgiato dal clima, ai suoi cibi e profumi. Bellissime le descrizioni dei paesaggi sia innevati che illuminati dal sole estive, dei cieli tersi, della maestosità dei boschi e delle cime che stanno lì a ricordare agli avveduti la pochezza degli uomini . ( Casimiro, il suocero di Anne  farà a tal proposito una riflessione di leopardiana memoria); ben delineati tutti i personaggi, anche quelli secondari, straordinari sia se declinati al maschile che al femminile, commoventi le lettere scritte dal nonno, dal padre e dal suocero Casimiro ad Anna fanciulla sfregiata dal vaiolo, capace di superare il  dolore della perdita della bellezza e di costruirsi donna libera ed emancipata pur nel rispetto delle regole impostele dalla società torinese. Solo Prospero rimane sullo sfondo;  vanesio com’è, poco attento, talvolta crudele, anaffettivo anche lui, in fondo, vittima del “ rumore del mondo” E la Storia….. i moti risorgimentali, Carlo Alberto, il famoso re Tentenna, i moti fomentati dalla parte più “illuminata “ della società torinese, la libertà cercata in nome del progresso economico non solo per ideologia di cui il popolino non capiva nulla. Il romanzo acutamente mette in scena la lotta tra i conservatori e coloro che spingevano affinchè si compisse un processo di liberalizzazione e soprattutto di ammodernamento dello Stato sabaudo, il più piccolo d’Europa ed anche il più saldamente ancorato ad una dinastia di cui la Storia dimostrerà l’inettitudine. Un romanzo che, scandito dal ritmo incessante del telaio che fila la seta , si snoda e si annoda sul filo della seta che ne costituisce il leit-motiv e che va assaporato lentamente grazie anche ad una scrittura ampia, distesa ma al contempo precisa ed avvolgente  capace di penetrare nelle anse più nascoste del cuore, un romanzo che fa risaltare come da Nord a Sud il Risorgimento sia stato frutto solo di questioni economiche e agito da una classe sociale animata da un pragmatico desiderio di profitto. “un rumore del mondo” la cui eco giunge fino ai nostri giorni.

Notazione personalissima:

Come già ho avuto modo di scrivere, ritengo che sia stato giusto assegnare il primo posto del premio Strega al libro di Scurati, in virtù delle considerazioni politiche, dell’accuratissima documentazione storica, del sapiente uso del presente storico che attualizza le problematiche sviluppate, tuttavia, sinceramente , avrei conferito un premio speciale a questo romanzo che apre la letteratura italiana  ad una dimensione più europea .