“Lungo petalo di mare e vino e neve” così Neruda definisce il Cile paese che accoglierà Victor Dalmau giovane aspirante medico e la cognata Roser in fuga da una guerra civile combattuta in Spagna in nome della libertà e del trionfo della democrazia. Storia di guerre che distruggono famiglie, derubano sogni, tormentano gli animi per sempre. Victor troverà in Cile una nuova patria in cui si integrerà al punto da, alla fine della sua vita, preferirla alla patria di origine, ma anche il Cile e con il paese anche Victor conoscerà la guerra civile e l’atroce dittatura di Pinochet. Anche dal Cile Victor sarà costretto ad andare in esilio, ma c’è sempre alla fine una speranza soprattutto per chi ha speso la propria vita a favore degli altri. Alla fine “ i cerchi si chiudono” . Un romanzo costruito dalla Alliende sulla base di fatti storici e personaggi reali che si sviluppa dal 1939 al 1994 in cui l’autrice trasfonde la sua personale conoscenza degli eventi, suddiviso in capitoli preceduti da versi di Pablo Neruda che nel libro ha una parte rilevante. Il romanzo sicuramente si legge con agilità, ma il tessuto narrativo non si snoda armonicamente, ci sono delle distonie che disturbano oltre alla presenza di evidenti riferimenti a “ La casa degli spiriti” situazioni, eventi, ambienti ed atmosfere a cui l’autrice attinge forse inconsapevolmente data la materia trattata. Anche i personaggi sono poco coerenti , la loro dinamicità data dalla capacità di adattarsi alle situazioni cambiando, spesso si inceppa; anche alcune semplificazioni temporali non giovano all’approfondimento della vicenda sia storica che personale dei protagonisti. Sicuramente il talento e la perizia della Alliende fanno sì che il libro sia una lettura distensiva e piacevole, ma non aggiunge nulla di nuovo al dialogo già da lei istaurato con i lettori.