Nel Guscio
Jan McEwan
Geniale il romanzo di McEwan “ Nel guscio” che ha come protagonista un feto che ascolta e conosce il mondo esterno attraverso i suoni e gli sapori che gli pervengono attraverso il cordone ombelicale. Il non ancora nato , chiuso com’è nell’utero materno ( prigione e custodia vitale al contempo), limitato pertanto ad una condizione di “non essere” scopre drammaticamente che colei che lo nutre portandolo in grembo vuole assassinare suo padre. Comincia così il suo dramma personale di shakespeariana memoria: essere o non essere, agire in qualche modo per salvare il padre o no? Morire o cercare la libertà attraverso il parto? Tutto è narrato dal punto di vista del nascituro che spia ( a tal proposito indovinatissima la copertina) le mosse della madre e dello zio –amante nel tentativo di trovare una soluzione al problema che lo attanaglia. Alle riflessioni amare sui temi esistenziali si alternano toni tragi-comici; esilaranti ad es. le pagine in cui il feto racconta gli assalti che è costretto a subire dall’amante della madre durante un rapporto sessuale. Acutissima è l’introspezione psicologica e davvero straordinario il linguaggio ricercato, prezioso, affilato come una lama di coltello che penetra nelle carni , un linguaggio che certamente non appartiene al nascituro bensì all’autore che ancora una volta si conferma grande scrittore. Un libro consigliatissimo.