E’ un libro intervista abbastanza complicato in cui l’autore risponde a molteplici domande postegli per mail da un fantomatico interlocutore relative ai temi più disparati: amore, rapporto di coppia, figli, successo, soldi, amicizia, letteratura. Pertanto il racconto non segue un filo logico o temporale; ad ogni domanda anche la più spinosa Nevo si mette a nudo raccontando o svelando lati oscuri di sè. Ciò che lo tormenta maggiormente è il rapporto realtà-finzione che seppur necessario nella letteratura, finisce però con il rovinare il rapporto con la moglie che l’accuserà di raccontare qualsiasi cosa anche la più personale perché non più in grado di sottrarsi all’impellente necessità di costruire storie mescolando realtà a finzione e finendo così con il vivere e far vivere chi lo ama in una “ bolla” Tutto così è sotto gli occhi di tutti. Ma è giusto che uno scrittore metta sotto la luce dei riflettori anche aspetti intimi della vita coniugale? Il pubblico è sovrano? O è solo un bisogno intimo , imprescindibile dal suo essere “ cantastorie? Insomma una riflessione irrisolta sul modo di fare letteratura. Il libro è piacevole ed utile a conoscere meglio un autore apparentemente sereno , in realtà tormentato, fragile che non si perdona ad es. di avere collaborato in modo significativo all’ascesa politica di un uomo che non stima semplicemente per motivi economici , un uomo che ha, ora che sembra avere tutto, bisogno di dire la vera verità anche la più scomoda proprio per distinguerla dalla finzione salvandosi. Aleggia tra le pagine una malinconia sofferta, un bisogno di parlare quasi che l’autore sia consapevole di trovarsi in una condizione di vita in cui , tutto sfugge anche la vita stessa come è capitato al suo caro amico. Una lettura che, grazie alla scrittura cristallina di Nevo coinvolge rendendo “l’intervista” un vero e proprio romanzo.