Con un’abile operazione commerciale Donato Carrisi si ripresenta ai suoi lettori a Natale. E infatti, il suo nuovo romanzo " la “Casa delle voci “ è il classico libro da far trovare sotto l’albero, un trhiller dove non c’è sangue, non ci sono efferati delitti, ma un’ inquietudine costante che lo pervade e lo caratterizza. E’ Pietro Gerber il protagonista che di mestiere fa lo psicologo, anzi è soprannominato l’addormentatore di bambini perchè ricorre all’ipnosi per far emergere dal loro inconscio traumi subiti nell’infanzia. Pietro, su sollecitazione di una collega australiana, accetta a malincuore una paziente adulta affetta da un forte senso di colpa perché certa di aver commesso un omicidio: Hanna, che da bambina viveva in un luogo felice chiamato “ la casa delle voci”. Cominciano così le sedute. Via via l’autore supportato dalla sua formazione specifica ( Carrisi è psicologo e criminologo) inizia un viaggio tormentato, inquietante nella mente della giovane donna., un’indagine, la sua, che lo coinvolge personalmente finchè……
Nel libro i colpi di scena si susseguono, i capitoli si attagliano l’uno all’altro per ampliare lo scenario e seminare indizi, il ritmo è sempre sostenuto e la prosa scorrevole . Insomma il libro indicato per chi volesse passare qualche ora piacevolmente davanti al caminetto e da cui sono certa trarrano l’ennesimo soggetto cinematografico…