ALMARINA (14/04/2020) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Valeria Parrella

Genere: narrativa italiana

Valutazione:

 

Il romanzo con cui la Parrella concorre al premio Strega racconta la storia di due solitudini: quella di Elisabetta Maiorano, vedova,  insegnante di matematica nel carcere minorile di Nisida e Almarina giovane rumena abusata , giunta in Italia dopo un viaggio infernale ed inserita nella classe di Elisabetta. Entrambe sono accomunate dal senso assoluto della perdita, entrambe vorrebbero ricostruire la propria vita ma sentono fortemente la difficoltà, la quasi impossibilità  di ripartire perché il passato è lì sempre presente , un macigno che soffoca finchè alla fine il futuro si affaccia nelle pagine bianche del quaderno da scrivere.

Interessante per l’uso di un linguaggio raffinato, il libro però è eccessivamente intimistico; in nome della necessità di  “leggersi dentro” l’autrice infatti  racconta a ruota libera i sentimenti che la agitano causati dai fatti vissuti. Il problema delle carceri minorili, la burocrazia soffocante, la realtà cruda  “ il fuori” si oppongono “ al dentro” (l’aula del carcere) che paradossalmente è lo spazio libero che consente la costruzione del futuro. Elisabetta crede nella valenza della scuola e Almarina finisce così per rappresentare ai suoi occhi colei che può farcela , di più, la figlia mai avuta, quel senso da dare alla sua e alla di lei vita. Sicuramente un romanzo delicato, frutto di una raffinata sensibilità ma ancora acerbo perché i temi più interessanti come quello della detenzione dei minori rimangono accennati, confusi insieme a tutti gli altri, fagocitati dal bisogno dell’autrice di dissezionarsi. Gli stessi pregi del  linguaggio ricco, complesso finiscono con il diventare un gravame alla lettura  in più parti farraginosa . Al contrario molto bella e simbolica la copertina che mostra una giovane donna ( novella uomo vetruviano) al centro di una distesa d’acqua (simbolo della vita);  direi ,anzi, che l’immagine compendi in modo mirabile il vero senso del romanzo.