A chi non è capitato che un fatto, una malattia, un incidente non abbiano fornito l’occasione per riflettere su cosa è stata la propria vita, a cosa si è rinunciato e cosa si è fatto pur di arrivare?? Nel suo letto di ospedale il protagonista del romanzo, direttore di un’importante testata giornalistica di Parigi, costretto all’immobilità ,con la ventilata prospettiva di rimanere per il resto dei suoi giorni paralizzato, riflette su cosa è davvero importante: donne? soldi ?prestigio? carriera? Ne verrà fuori un bilancio davvero negativo che lo spingeranno a fare buoni propositi, ma che comunque finiranno con il dissolversi nel momento in cui la vita quotidiana tornerà a mordere. Molto raffinata , come sempre, la lettura che l’autore fa dell’animo umano. ma davvero struggente l’analisi della psicologia dei malati che oltre alle sofferenze fisiche patiscono il dramma della solitudine.