Storia di una famiglia e di un’antica casa, ma in realtà storia di un paese. Con la magia di un affabulatore Kader Abdolah infatti prende per mano i suoi lettori e li istrada alla conoscenza di cinquant’anni di storia dell’Iran. Aga Jan è il protagonista del romanzo; lui e la sua famiglia saranno infatti i testimoni e al contempo i protagonisti di un cambiamento anzi stravolgimento radicale del loro amato paese che investirà tutto e tutti: la religione, l’economia, i rapporti interpersonali, il ruolo delle donne, l’amore . Come in una delle più belle ,ma ahimè drammatiche fiabe orientali assistiamo via via alla decadenza di una famiglia e di una casa ( le due cose finiscono con l’identificarsi) e al tramonto di valori quali una fede pura, l’onestà e la lealtà a fronte dell’avanzare implacabile e cruento di una rivoluzione che tanti esuli spargerà per il mondo .Ed infatti è da esule che l’Autore parlerà nel suo capolavoro “Scrittura cuneiforme” in cui la trasfigurazione letteraria della realtà iraniana toccherà , a mio avviso, il culmine. Ottimo libro di amore e passione , nostalgia e canto di dolore , paura, sogni e speranze, di voglia di libertà e democrazia.