Ultimo di una trilogia ambientata nella Francia di metà Novecento, il libro è centrato su ciò che accadde nel paese nell’Aprile del 1940 a seguito dell’invasione tedesca. Protagonista del romanzo è il popolo francese che, alla notizia dello sfondamento delle linee francesi e dell’avanzata nazista ,si dà alla fuga trascinando con sé le proprie misere cose. Tutti gli altri a cominciare da Louise, dal sig. Jules, Fernard, Alice, Desiré, sono corollario e supporto alla storia principale: l’esodo inarrestabile verso sud di un popolo sgomento , sconfitto ,ma non domo. Anche Louise, a seguito di un episodio che la sconvolgerà ,si metterà sulla strada accompagnata dal Sig. Jules ( uomo tranquillo, abitudinario apparentemente opaco ma straordinariamente sensibile e generoso) per cercare di ricostruire i pezzi della sua vita e durante il tragitto tanti la avvicineranno, tanti incontri significativi avverranno , tante storie parallele si svolgeranno per poi alla fine intrecciarsi . E così quella che viene definita “ una strana guerra” , , diventerà “lo specchio delle nostre misere cose”: rancori, invidia,ansia di potere, crudeltà e cattiveria, altruismo e furbizia affioreranno dimostrando che l’uomo in stato di necessità è capace di compiere gesti di grande eroismo ,ma anche di grande crudeltà e non solo. Il romanzo è piacevole da leggere, certo nel racconto della fuga dei francesi si rifà a precedenti più illustri (vedi Suite francese) ma nel complesso rappresenta una lettura distensiva e meritevole .