Ennesimo capolavoro di Simenon autore che in poche pagine ha la straordinaria maestria di tratteggiare e scavare a fondo nell’anima dei personaggi ricorrendo anche a descrizioni minute di paesaggi ed atmosfere che rappresentino gli aspetti più intimi e nascosti dell’animo dei protagonisti. Edmée è una giovanetta che, rimasta orfana dei genitori, viene accolta nella casa degli zii che posseggono una tenuta nella campagna fiamminga attraversata da un canale limaccioso,ma navigabile da chiatte. Edmée è una ragazza esile, pallida, silenziosa, apparentemente tranquilla; in realtà sotto quell’aspetto innocuo ed anche banale arde un fuoco divorante ( e dal fuoco è perennemente attratta). Edmèe ,infatti, vuole dominare, vuole affermare la propria volontà sugli altri quindi per raggiungere l’obiettivo rivolge le sue arti seduttive verso i due cugini , due giovani diversissimi tra loro ,che restano vittime della personalità ambigua della ragazza.
Il paesaggio, nel libro, ha un ruolo fondamentale dal momento che la grigia distesa dei campi , la continua e penetrante pioggerellina che li sferza, , il placido scorrere delle acque del canale creano una atmosfera di tranquillità monotona che in realtà cela il fuoco che cova sotto le braci e che divamperà in tragedia. Romanzo inquietante di atmosfere gotiche si fa leggere tutto di un fiato e rimarca , ove fosse necessario le capacità di un autore davvero unico.