La trilogia del Cairo del premio Nobel Mahfuz ( ho letto i primi due romanzi :Tra i due palazzi e Il palazzo dei desideri) narra la storia dell’Egitto attraverso la storia della famiglia di un mercante egiziano il sayyed Ahmad, padre padrone e musulmano a convenienza ancorato al rispetto delle regole dettate dalla religione ,ma al contempo dedito a vizi e piaceri. Emerge inequivocabilmente una società dalle forti contraddizioni anche politiche che genereranno vibranti proteste giovanili ,una società in cui c’è una netta distinzione tra donne “perbene” e donne “perdute” donne che all’interno delle mura domestiche sono regine della casa ,ma che non hanno voce né sull’educazione dei figli né nelle decisioni da prendere che restano esclusivo appannaggio del Padre al quale tutto è permesso ed ammesso e che dispone . I romanzi offrono una caleidoscopica visione della vita in Egitto tra il 1917 ed il 1952 . L’autore , grazie ad un linguaggio opulento descrive con minuzia la vita brulicante che anima vicoli e mercati del Cairo in cui si diffondono odori di spezie e gelsomini. Il racconto della vita familiare si snoda con apparente eccessiva lentezza utile però a far cogliere, al di là del realismo con cui viene raccontata , i moti che agitano l’animo dei personaggi: il Sayed, la moglie Amina ( vero perno della famiglia) i figli la cui vita ed evoluzione trova ampio spazio nelle pagine del romanzo. Interessante anche il largo spazio dedicato alle riflessioni sull’Amore cui si lascia andare per la maggior parte del secondo romanzo il figlio minore. Due romanzi interessanti ma…..troppo sontuosi