“ Nella vita di chiunque ci sono state delle biforcazioni, momenti in cui avrei potuto andare a destra , a volte a sinistra. A volte ho scelto la destra , a volte la sinistra ….a volte avevo un buon motivo per scegliere l’una o l’altra , ma molto spesso non sono riuscito a trovarne neanche uno oppure qualcun altro ha scelto per me. Il risultato era che adesso ero lì. , l’uomo che esisteva in quel momento , in prima persona singolare”.
In otto racconti un inusuale Haruki sente la necessità di ripensarsi e , volgendosi al passato guarda dentro di sé e si lascia andare a riflessioni sul senso della vita e della morte, sull’amore e l’amicizia . Prendendo come spunti eventi, ma soprattutto sensazioni provate da giovane e scatenate da fatti anche insignificanti l’autore si svela non rimanendo , come solo un grande autore di vera letteratura sa fare, chiuso in una sua esclusiva dimensione intimistica , ma riuscendo a far assurgere ad universale e condiviso il senso del suo ricordare . Filo conduttore e collante del libro è la musica che tanta parte ha avuto nella sua vita e nella sua produzione scrittoria. Il tutto è condito da un velo di malinconia, di trasparente nostalgia e soprattutto di una sorprendente sincerità nello svelarsi al suo lettore per quello che è privo di qualsiasi maschera. Davvero un esempio pregnante di buona letteratura