ZULEIKA APRE GLI OCCHI (18/01/2022) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Guzel Jachina

Genere: LETTERATURA STRANIERA

Valutazione:

 

 

 Davvero sorprendente questo romanzo che con delicatezza e maestria si innesta armoniosamente nel solco della  narrativa russa dell’800. E’ la storia di Zuleika, giovane contadina sposata con un kulaki, che durante la dittatura di Stalin viene deportata in Siberia a seguito della folle decisione di estirpare i Kulak, agiati contadini, che per la loro condizione sociale “ offendevano ” gli ideali rivoluzionari. La giovane, sottomessa per tutta la sua breve vita al marito ed alla suocera, caricata a forza su un vagone ferroviario stipato all’inverosimile di esseri umani privati delle più elementari necessità per sopravvivere, comincia durante un viaggio durato oltre sei mesi,ad aprire gli occhi sulla realtà e sul mondo senza , comunque , perdere la sua purezza d’animo anzi acquistando via via consapevolezza dell’essere madre e soprattutto donna. Molto delicato ,ma al contempo incisivo il suo personaggio così come gli altri che le ruotano intorno e che danno vita ad un’eroica epopea. Commoventi le pagine che raccontano il trasferimento forzato, pagine che non possono non richiamare alla mente  altri trasferimenti verso i campi di sterminio Ed in effetti è uno sterminio  quello perpetrato nei confronti dei kulaki destinati a popolare posti selvaggi ed inospitali per l’essere umano e a lavorare come schiavi. Quel che affascina nel romanzo, oltre alle descrizioni dei paesaggi russi che evocano le immagini del film “ Il Dott. Zivago” è il fatto che al di là del cinismo, della crudeltà, delle follie ,della disumanità, dei meschini interessi personali ( mai estirpati) prevalgano alla fine la voglia del fare per sopravvivere, la necessità di credere in qualcosa che si traduca in aiuto e solidarietà, l’accettazione quasi cristiana del destino toccato in sorte,i sogni e l’amore.  Romanzo davvero avvincente che merita di essere letto.