Sequel di “ Pranzi di famiglia” non ne possiede neppur lontanamente il mordente e la vivacità. Noiosa e stiracchiata tutta la parte dedicata all’estro artistico della Albertini presa da “ estasi mistica” nell’atto del dipingere e molto accentuate tutte le caratteristiche negative dei personaggi che sembrano “rappresentare” in modo maldestro una parte; in particolare il protagonista Vasco appare sempre più un inetto, incapace quindi di dare una svolta alla propria vita portato com’è ad avere sempre qualcuno a cui appoggiarsi per sentirsi un po' più se stesso. Un libro, comunque ben scritto sulle dinamiche che regolano i rapporti familiari ,ma che non aggiunge nulla di nuovo a quanto più abilmente narrato nel primo.