APEIROGON (06/02/2022) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Colum McCann

Genere: narrativa straniera

Valutazione:

 
Apeirogon è un “poligono con un numero infinitamente numerabile di lati” ed effettivamente infiniti sono gli strati e le prospettive da cui è composto il libro che non è il classico romanzo su un dolore eterno qual è la perdita di un figlio o un libro denuncia sul conflitto arabo-israeliano bensì un insieme di frammenti più o meno ampi ( si va da una frase che da sola costituisce un capitolo, ad una foto, ad una citazione di Archiloco al passaggio dall’antico al moderno, dal Cantico dei Cantici al Requiem di Verdi , al racconto della morte di Cristo, dalla storia di un esploratore sul Mar morto alla costruzione del Muro divisorio ,agli studi sulla migrazione degli uccelli e tanto altro. Tutto un caleidoscopico susseguirsi di schegge che si ricompongono andando a formare un mosaico dalle tinte forti e atroci. E’ la storia vera di due padri: uno ebreo l’altro palestinese. Hanno in comune un dolore, antico come il mondo e dilaniante. Per loro un’unica stessa condanna a vita: la perdita delle proprie figlie uccise l’una da un attentato dinamitardo palestinese, l’altra da una pallottola di gomma israeliana, Questo filo comune che li legherà troverà saldezza nella convinzione che all’odio non si può rispondere con l’odio; al contrario tolleranza e coesistenza pacifica dovrebbero essere perseguiti dai due popoli vittime e carnefici al contempo nella Storia e nel quotidiano. Sembra retorica, ma in realtà non lo è. Sperare che la guerra finisca (scrive l’Autore) è una chimera, ciò che va ricercato è piuttosto “una comunità di sentimenti e una mitologia delle pulsioni”. Solo così potrà esserci salvezza. E in questo senso i due padri si impegnano fondando un’associazione per la pace,studiando la Shoà ( il palestinese) e girando il mondo per raccontare a chiunque non solo il loro dramma ,ma quello di due popoli e di cui sono responsabili anche i cosiddetti paesi liberi e democratici.
Tutto quello che né cronaca, né saggio né storia inizialmente sembra slegato o fuorviante diventa drammaticamente significativo man mano che si delinea l’enorme difficoltà quotidiana della convivenza: dall’andare al lavoro, in ospedale o più semplicemente a scuola perché sono il sospetto, la diffidenza e l’odio a regolare i rapporti tra i due nemici. Anche la rarefazione del linguaggio privo di considerazioni personali (che avrebbero sminuito l’efficacia del messaggio) costituito da moltissime frasi ellittiche o da un solo sintagma è finalizzata a fissare nell’eterno una situazione ed una condizione dell’animo. Un libro difficile da leggere, ma struggente, amaro che vorresti piantare in asso ,ma non puoi e più vai avanti più ti chiedi il perché finché alla fine si chiude il cerchio e non si può non rimanere che in assoluto silenzio di fronte a tanto orrore veritiero