Romanzo affascinante e intenso “Tomàs Nevinson” non può considerarsi il seguito di “Berta Isla”. E’ vero che Tomàs le è marito ed è l’uomo che lei ha atteso per tanti e tanti anni pur credendolo morto, ma è un libro che semmai si accoppia con il primo creando un unicum armonico. “Tomàs Nevinson” è raccontato in prima persona dal protagonista richiamato dai servizi segreti a svolgere un compito delicatissimo: individuare tra tre donne la potenziale autrice di un attentato terroristico. Sono gli anni in cui ETA e IRA si spalleggiano ed organizzano feroci attentati terroristici. Miguel ( il falso nome assunto da Tomàs) ha poco tempo a disposizione per agire e fermarla…se non dovesse riuscirci tutte e tre saranno sacrificate. Ma è qui che si mette a nudo la grande capacità narrativa di Mariàs perché l’autore non ricorre ad un susseguirsi di fatti da narrare quanto di riflessioni che si innescano in Tomàs-Miguel uomo dai mille volti ed identità : è giusto, morale uccidere una donna nei cui confronti non si hanno prove certe? È giusto in nome di un “probabile “ male maggiore uccidere?. Certo se si conoscesse il futuro la scelta sarebbe facile, ma così??? Con parole dense, potenti, scelte accuratamente Mariàs trascina il lettore nel mondo della autentica letteratura in cui l’attesa ha un sapore che non stanca semmai migliora la conoscenza di sé. L’uomo riflette, prende tempo, pur consapevole della ferocia di cui sono capaci gli attentatori sottolineata dai numeri impietosi delle vittime più volte citati, scandaglia l’ animo delle tre sospettate , si prefigura cosa potrebbe accadere in seguito ad una scelta affrettata, ci svela la COSCIENZA dell’uomo.
Romanzo che consacra l’autore spagnolo a grande Scrittore attestandone l’avvenuta maturità anche nel modo di scrivere , non rinunciando alla sontuosità del linguaggio ma raffrenando, dispiegando quel flusso impetuoso che lo caratterizzava nei primi libri. Fortemente consigliato.