Una lunga riflessione sulla fragilità della vita, sull’essere madre, su un dolore antico, sconvolgente, divoratore della vita qual è la perdita di una figlia. Il forte desiderio di essere madre spinge l’autrice ad adottare una bimba e tale scelta consapevole si sostanzia giorno dopo giorno nel vedere crescere la propria cucciola che diventa carne della sua carne, anima della sua vita. I ricordi, i momenti felici e non, le speranze e la lotta per la vita si susseguono nella mente dell’autrice capace di utilizzare la scrittura non tanto in funzione catartica quanto, consapevole che lo strazio non l’abbandonerà mai , per la ricerca di sé senza per questo mai indulgere a pietismi, commiserazioni o falsa retorica. Penso che tutto il senso del libro si spieghi nel titolo “Blue nights” che sono le ore di un azzurro intenso che preannunziano “il solstizio d’estate , "l'opposto della morte del fulgore, ma anche il suo annuncio".