Docente di storia dell’arte la Triches traspone nei suoi gialli le sue conoscenze e competenze . Al di là delle storie ben costruite ciò che ammalia sono le accurate descrizioni delle città italiane in cui sono ambientate le vicende. In questo caso Venezia di cui l’autrice ci fa respirare l’umidità, l’atmosfera malinconica, romantica e tenebrosa. Passeggiando tra le calli e i campielli, i locali che si affacciano sul Canal grande, gli straordinari palazzi che emergono dalle acque limacciose della laguna la commissaria Chantal Chiusano, vedova di un pittore morto suicida, coadiuvata da Giuliano Neri fine restauratore di dipinti, indaga su due delitti maturati nell’ambiente dello spettacolo e dell’arte. Interessante la figura femminile di Chantal , donna che non corrisponde agli stereotipi del momento, un po’ sovrappeso ma sensuale al contempo, amante dei tacchi alti ,ancora profondamente legata al marito da cui ha appreso tecniche pittoriche così come le altre tutte ben caratterizzate e definite da morbide sfumature tese a farne emergere la peculiarità delle diverse personalità. Una buona lettura distensiva.