Davvero una grande Meraviglia l’ultimo libro dell’Ardone!
Dopo “Il treno dei bambini” e “Olivia Denaro” l’Autrice con questo romanzo sconvolgente, delicato, pietoso, malinconico e positivo si afferma a pieno titolo nel panorama letterario italiano. Siamo negli anni 80 all’indomani della chiusura dei manicomi grazie alla legge Basaglia .Elba è una bimba nata in una di quelle strutture che più che altro erano luoghi di detenzione dove venivano seppellite vive molto spesso donne non malate ,ma colpevoli di essersi ribellate al dominio dei padri, fratelli e mariti. E’ quanto accade alla madre di Elba. Muri, gabbie, sbarre, punizioni corporali ed elettroschoc erano gli strumenti usati per domare la follia. Elba, pur essendo una bambina sana, in virtù di un darwiniano concetto che determinava l’ereditarietà della malattia, cresce così in uno spazio da lei definito “mezzomondo” , circondata da personaggi a cui lei con un’innocenza infantile attribuisce dei soprannomi sulla base di ciò che fanno. Lampadina, Colavolpe e Gillette ne sono l’esempio così come l’abitudine della piccola a far ricorso a ritornelli in rime baciate o filastrocche tratte dalle pubblicità per definire situazioni createsi all’interno della struttura (i farmaci ad es. diventano caramelle blu , rosse e grigie , un vecchio mocio un cammello con cui attraversare un deserto corridoio e il mezzomondo un “viaggio per mare” su un bastimento di cui Colavolpe è il capitano e gli infermieri, in virtù delle divise bianche, i marinai). Ad interrompere la traversata irrompe però Fausto Meraviglia, medico psichiatra, dalle idee rivoluzionarie che scompagina gli equilibri , le abitudini consolidate e che soprattutto vuole salvare Elba da un destino già scritto donandole la vita che merita. Tanti altri autori hanno trattato del tema della follia , ma l’Ardone lo fa con cruda levità attraverso gli occhi innocenti di una bambina utilizzando la situazione per esaltare la libertà intesa non solo come abbattimento di muri quanto come “ scelta” . “ Grande Meraviglia” è infatti un inno al rispetto della libera volontà dell’individuo , è un inno all’Amore, declinato in tutte le sue sfaccettature, e che nella sua incomprensibilità è anche una forma di pazzia. La prosa fluida, musicale grazie alle assonanze, rime e sinestesie sviluppa la vicenda, la pregna di significati non solo espressi, la rende magnetica; sì perché il romanzo è magnetico nella sua struggente crudezza permeato dal concetto che malgrado gli inciampi,le cadute, i tormenti, non bisogna “sprecare una sola gocciolina del succo di questa grande meraviglia che è la vita”