Una raccolta di articoli e discorsi tenuti dall’Autore in circostanze pubbliche in cui l’Autore manifesta a chiare lettere la propria posizione in merito all’annosa questione israelo-palestinese. Grossmann analizza il groviglio di torti e ragioni da entrambe le parti e, pur riconoscendo l’oggettiva difficoltà ad arrivare alla soluzione riconosce che “ la guerra cancella le sfumature che fanno sì che un individuo sia un unico , rinnega la somiglianza fra gli esseri umani” per cui l’unica strada da percorrere è la Pace , una pace che l’attuale classe dirigente israeliana sostanzialmente non vuole perché continua ad “agitare le paure anzi fa tutto per promuovere uno stato d’assedio permanente di paure”. Finchè Israele non farà i conti con la Shoah ( ogni ebreo dice Grossmann è un colombo viaggiatore della Shoah) finchè Israele non vorrà essere realmente uno stato democratico e non un oppressore e/o invasore non ci potrà essere Pace duratura , unica soluzione per la sopravvivenza di Iraele stesso.
Molto interessante è un discorso pronunciato in Olanda in cui l’autore esalta il valore della libertà conquistata anche attraverso la letteratura perché offre la possibilità di vivere tante vita “ Ogni trama, ogni figura letteraria ricca e sfaccettata ci fa scoprire esistenze possibili racchiuse dentro di noi… che sono presenti in noi come aspirazioni silenziose. Che sensazione di libertà e elevazione c’è nell’istante in cui siamo qualcun altro!! Nel momento in cui usciamo dalla prigione di noi stessi” La pace…Il libro penetra dentro di noi , scioglie coaguli induriti ci riporta ad elementi primari…. E’ il libro a leggere noi !!! Ed interessante e da leggere è il libro di chi,non dimentichiamocelo , ha anche pagato un tributo enorme a tale “ situazione” con la perdita di un figlio.