LA TRILOGIA DI K (04/09/2017) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Agata Kristof

Genere: narrativa straniera

Valutazione:

Straziante, crudo , sconcertante in alcuni passi, il romanzo dell’autrice ungherese , non può non lasciare un segno profondo nell’anima. Ambientato in una innominata  città  dilaniata dalla guerra, è la storia di infanzie devastate dalla crudeltà umana. Domina su tutto una visione pessimistica della vita che si traduce in atmosfere cupe, in una esplicita negazione del valore della vita stessa, nell’ apparente   aridità affettiva  dei due gemelli protagonisti del romanzo il cui voluto allenamento al dolore, alla fame, al silenzio ed infine alla separazione  diventano rimedi per garantirsi la sopravvivenza.

La straordinaria capacità dell’autrice sta nel mescolare realtà e sogno, il che , se da un canto disorienta  il lettore , dall’altro  crea  “una selva oscura” da cui è impossibile venir fuori , il tutto tradotto in un linguaggio scabro, tagliente come un rasoio, dalla sintassi essenziale , asciutta , arida, ma proprio per questo ancor più che incisiva e significativa. Forse l’unico valore che riesce a travalicare eventi e tempo sono proprio le parole espresse in un fantomatico  libro che, non importa se buono o cattivo, lascia sempre una traccia dell’esistenza umana. Un romanzo  che non risparmia niente e nessuno e che costituisce un vero e proprio grido di orrore nei confronti della guerra e delle sottrazioni , non solo fisiche che comporta. Davvero straordinario.