IL VIAGGIO DELLE BOTTIGLIE VUOTE (30/01/2025) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Kader Abholah.

Genere: narrativa straniera

Valutazione:

 

Mi piace molto questo Autore di cui ho letto diversi romanzi restandone sempre incantata. Quel che non sapevo è che “Il viaggio delle bottiglie vuote” fosse il suo romanzo di esordio . In effetti il libro è palesemente autobiografico poiché il protagonista è un esule iraniano approdato in Olanda dopo tre anni di esilio in Turchia . Bolfazl si trova quindi ad affrontare tutte le difficoltà a cui un esule deve far fronte :lingua, integrazione , lavoro. Un viaggio faticoso in cui il passato pesa ed il presente è ancora vacuo. Ma si mette in viaggio con grande determinazione  e voglia di ricostruirsi una nuova vita. Ciò che all’Autore preme sottolineare è che chi  è esule oltre a difficoltà oggettive deve affrontare anche la  crisi causata da una netta separazione tra ciò che è stato e ciò che è ,tra la condizione sociale che si aveva in Patria e quella in cui ci si ritrova da esuli  tra tradizioni della propria terra ed usi e costumi della nuova con la consapevolezza che il passato viene progressivamente sfaldato dalla memoria e il presente è da colmare con storie

“Mi girai. Vidi un mucchio di bottiglie vuote, allineate una accanto all’altra nel buio. Sul punto di partire. Per cominciare il loro viaggio. Il viaggio delle bottiglie vuote.”

Ed allora la lingua viene in aiuto per riempire le bottiglie per  creare legami tra tradizioni e modi di essere , la lingua diventa ponte tra presente e passato malgrado le difficoltà a reperire le parole più adatte ad esprimere lo stato d’animo. E’  un procedere faticoso , non lineare,ma arricchente , è un ordito in cui si mescolano fili nuovi a vecchi creando così il miracolo dell’integrazione.