Ambientato in un futuro prossimo a Parigi ha come protagonista un quarantenne professore universitario senza famiglia. La storia narra di una “ rivoluzione” che vede arrivare al potere il leader del partito dei Fratelli Musulmani. Ma se la storia insegna che proprio in Francia è avvenuta la più grande rivoluzione liberale , questa lo è all’inverso poiché i cittadini si sottomettono volontariamente al potere di un partito religioso. Si profilano così scenari geopolitici fantascientifici che stravolgono anche i rapporti personali soprattutto tra uomini e donne.
Lo spunto potrebbe essere interessante, ma il libro è noioso , una via di mezzo tra un romanzetto inconcludente e un saggio pretenzioso, privo comunque delle necessarie argomentazioni. Un continuo rimembrare nostalgicamente la fede cristiana che prima dava assolute certezze ma che in un mondo spietato dominato dall’egoismo , privo di quei valori essenziali su cui si dovrebbe basare una società etica non riesce a dare risposte ad interrogativi esistenziali. Così la fede viene sostituita dalla sottomissione musulmana. Troppo poco per avere occupato il dibattito sui media per così molto tempo,anche se inquietante alla luce della strategia attuata dai terroristi islamici.