Il libro si inserisce nel filone dei trhiller scandinavi; tipici, infatti, gli elementi utilizzati :paesaggio caratterizzato da neve, gelo, cieli plumbei , delitti efferati con grande spargimento di sangue, un ispettore ,Joona Linna ,che in realtà non è il vero protagonista del romanzo. . Malgrado questi elementi, il libro non decolla perché l’episodio iniziale che sembra essere il cuore del romanzo in realtà non lo è poiché ,man mano che si procede, il vero nucleo narrativo si rivela essere ben altro . La conseguenza è che il tessuto narrativo risulta approssimativo e talvolta sbavato tant’è che si ha l’impressione che ci siano due romanzi in uno . Da ciò deriva un’eccessiva prolissità a scapito anche della tensione basata semplicemente sulla crudeltà e la ferocia dei delitti. Insomma più che un prodotto letterario, una narrazione finalizzata alla rappresentazione cinematografica. Molto lontano dalla trilogia di Larsen.