APPLAUSI A SCENA VUOTA (07/09/2017) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: David Grossman

Genere: narrativa straniera

Valutazione:

In un teatro di una cittadina israeliana di provincia Dova’le, cabarettista , clown, novello buffone di corte mette in scena  la sua vita invitando  a questa rappresentazione un suo antico amico d’infanzia , un giudice in pensione noto per l’oggettività di giudizio, da lui chiamato a esprimere un giudizio su quanto avverrà sul palcoscenico.

 Attraverso una continua , dura, incalzante interazione tra attore e pubblico, Dova’lè spiazza gli spettatori, intercalando barzellette al tragico racconto della propria vita di bambino brutto, basso, esile ,bizzarro che non riesce a stabilire relazioni con gli altri e che sin da piccolo impara a camminare sulle mani offrendo così una visione rovesciata della realtà ma ,lasciando trapelare la sua visione tragica della vita. L’intento è suscitare un riso amaro che scompagina e fa riflettere non solo sui fatti dolorosi della vita del protagonista , ma anche sul contesto in cui avvengono. Ci sono nel racconto infatti, continui echi del passato, di un passato mai sopito proprio di chi ha patito la Shoà e vive in un paese continuamente dilaniato dall’odio e dalla guerra.  

E’ necessario però ripercorrere tutto il passato , tutta la propria meschina e dolorosa  storia alla ricerca disperata della verità la cui comprensione consentirà finalmente a  Dova’lè  giunto, infine, all’elaborazione del lutto, di non  camminare più  a testa in giù.

Romanzo denso, graffiante, nuovo nella struttura, curato nel linguaggio che riconferma Grossman come uno dei pochi grandi autori di letteratura contemporanea.