Nel saggio Friedman fornisce una puntuale analisi delle cause che hanno determinato la tragica situazione economica in cui si dibatte il nostro Paese. Attraverso interviste e documentazione di provvedimenti presi da chi negli anni ha “guidato” l’Italia , l’autore spiega in uno stile lineare , chiaro ,ma puntuale quanto accaduto a partire dagli anni 70, di come il debito pubblico sia schizzato alle stelle negli anni 80 grazie alla convinzione politica di chi preferiva spendere alla grande, non attuare le riforme necessarie e avviate nel resto dell’Europa, tacitare le lobby , pur di guadagnare anche un solo voto in più rispetto alla Sinistra, peraltro per nulla avulsa da responsabilità e colpe dell’attuale disastro. Impietoso il giudizio politico su D’Alema ad es. come anche sull’uscente Presidente della Repubblica ( anche se i toni usati sono molto smorzati e mai irriverenti). La ricetta fornita da Friedman sono una serie di riforme dolorose ma indispensabili per far ripartire l’Italia che poggiano però su un presupposto imprescindibile: l’assoluto abbandono di una mentalità gattopardesca che ha privilegiato l’immobilismo, la conservazione. Non è più tempo e non c’è più tempo per indugiare, è necessaria un’inversione di rotta. Si può essere d’accordo o no sulla ricetta proposta dall’autore ,ma non si può non concordare che sicuramente la classe politica sia di Destra che di Sinistra in tutti questi anni sia stata assolutamente incapace di fare alcunchè se non i propri lobbistici interessi gravando le generazioni di oggi di un peso economico, lavorativo, pensionistico e soprattutto bruciando il futuro di tanti giovani. Da leggere anche perché sorprende come un americano sia riuscito a capire così bene gli Italiani .