MAGARI DOMANI RESTO (11/09/2017) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Lorenzo Marone

Genere: narrativa italiana

Valutazione:

“Siamo a Napoli: Quartier spagnoli, IO VIVO QUI. Il mio nome è Luce ..E sono donna”. In queste frasi si condensa tutto il libro di Marone una voce “fresca” nel panorama della letteratura italiana, un autore con una visione ottimistica e sbarazzina della vita enunciata da Don Vittorio, altro protagonista della storia e in cui si incarna l’autore.

La vicenda si svolge a Napoli che non fa da sfondo alla storia bensì ne è parte integrante, con i suoi colori, odori soprattutto, vocii, linguaggio. Luce Di Notte, il cui nome è già un ossimoro, è una ragazza che deve fare i conti con un’infanzia difficile e con un rapporto altrettanto difficile con i genitori , in particolar modo con una  madre eccessivamente severa fino a sconfinare nel bigotto che comunque ha sacrificato la propria vita per crescere e far studiare  i figli abbandonati da un padre irresponsabile ,ma travolgente che con la sua assenza marcherà la vita della famiglia. Le contraddizioni insite nel suo nome emergono ben presto anche nel modo di fare di Luce , onesta, impetuosa , talvolta anche troppo sopra le righe ,coraggiosa e  di buoni sentimenti che  alla fine troverà la sua strada grazie anche all’amicizia con Don Vittorio bella figura di padre-nonno- amico che con la sua vicinanza e con le sue frasi lapidarie le darà delle dritte sul vivere. “La vita è questa: alti e bassi, luce e ombra. Anzi, più si va avanti e più il rapporto cambia in peggio. Senti a me…. Nun penzà tropp’e continua per la tua strada che tanto lei ti porta dove vuole e ti nemmeno te ne accorgi…parlo di lei….. della vita”.

Luce, donna che ha dovuto per necessità di vita imparare a diventare aggressiva, negare la sua femminilità, lottare per imporsi in un mondo dominato dalla figura maschile,  scoprirà che senso dare alla sua vita, incerta se andare via ( ma andare non è anche fuggire ? o restare, capirà , grazie anche all’incontro con Kevin un bambino atipico per l’ambiente in cui cresce ( parla un perfetto italiano, ben educato, sensibile ) cosa vuole veramente. Il libro si fa leggere, anche se rispetto a “La tentazione di essere felici” rimane sotto tono o per meglio dire alcune asserzioni appaiono un po’ forzate, poco spontanee, ciò che è davvero pregnante è il tema delle relazioni familiari sviluppato con delicatezza e nelle sue molteplici sfaccettature. Anche la sperimentazione linguistica come le descrizioni dei bassi napoletani sono funzionali alla costruzione di una storia che alla fine lascia un buon sapore in bocca.