Emozionante racconto della storia d’amore vera tra Raffaello Sanzio , grandissimo pittore rinascimentale e Ghita, figlia di un fornaio detta la Fornarina che diventerà la sua musa ispiratrice, la sua amante e in ultimo sua moglie. Ma di questo matrimonio nessuno deve sapere, Raffaello è un grandissimo ricevuto e cercato da chi allora contava: Papa, cardinali, uomini di potere, lei Margherita, detta Ghita, era una povera popolana che possedeva solo due grandi occhi neri che stregano Raffaello al punto da spingerlo a rifiutare un matrimonio di interesse. La morte giunta impietosamente precoce, fa sì che del ritratto della bella Ghita, quel ritratto in cui la presenza di un anello con un piccolo lapislazzulo attesta l’avvenuto matrimonio tra i due , si perdano le tracce. Oggi il quadro, miracolosamente riapparso, è esposto a palazzo Barberini. Il romanzo ,narrato in prima persona da Ghita, contiene delle pagine intense sull’amore , un amore destinato a durare in eterno grazie a quel dipinto che doveva rimanere segreto , di fruizione esclusiva della coppia di amanti. Bellissime le descrizioni che fanno da sfondo alla vicenda di una Roma cinquecentesca, una città dove si costruiva a pieno ritmo, divenuta cantiere di opere d’arte, ma anche caratterizzata da casupole , viuzze attraversate da carri, vocii, odori… insomma un ribollire di vita popolare. Un libro davvero sorprendente per l’intensità della scrittura e per la storia poco nota