Terzo romanzo della Trilogia inaugurata con “I pilastri della terra” e proseguita con “Mondo senza fine”, “La colonna di fuoco” non è da considerarsi una prosecuzione dei primi due, ciò che fa da collante è la presenza della cattedrale di Kingsbridge. E’ proprio lì che fa ritorno il giovane Ned e mentre tutto intorno a lui cambia, la vecchia cattedrale immobile, arcigna , eterna sopravvive e sembra osservare tutto ciò che si scatena intorno. Il libro, supportato da una rigorosa indagine storica, rappresenta al meglio il romanzo storico possedendone tutte le caratteristiche. Lo sfondo è il periodo che va dal 1558 al 1620, caratterizzato da guerre di religione, di possesso, smanie di potere, battaglie; i personaggi che lo animano sono per lo più reali ( Maria Tudor, Elisabetta I , Maria Stuarda, i Guisa e tanti ancora ) e inventati come i protagonisti della storia Ned e Margery , le descrizioni minuziose anche se talvolta eccessive, l’intreccio narrativo ben costruito. Le vicende si sviluppano in Inghilterra ,in Spagna in Francia e nei Paesi Bassi, sicchè il lettore , attraverso le avventura vissute dai numerosi personaggi che popolano il romanzo, ha una visione a 360 gradi degli ambienti di corte e contadini dei paesi descritti, degli usi , costumi e giochi politici che avvilupparono l’Europa in quel travagliato momento che , da un lato vide il divampare di conflitti religiosi e persecuzioni, l’affermarsi dell’intolleranza e delle ribellioni, dall’altro l’ascesa di un paese, l’Inghilterra, che in seguito avrebbe avuto un gran peso nella storia europea. Sicuramente un libro appassionante , nello stile del miglior Follett anche se i dialoghi talvolta e probabilmente per la lunghezza del libro stesso, scadono nell’ovvietà, in particolare non sempre il registro linguistico utilizzato si confà al personaggio che parla così come l’introspezione psicologica rimane sempre in superficie. Si tratta comunque di piccoli difetti superabili tenuto conto che ,nel complesso è un buon romanzo che assolve il suo fine: Far conoscere un po’ di Storia e far evadere il lettore trasportandolo in secoli passati che hanno preparato il presente.