Un condominio formato da tre piani, per ogni piano una vicenda ,quindi tre storie , tre protagonisti, tre anime che si raccontano, ad ogni piano come dirà Dovra ( giudice vedova) corrispondono i tre piani dell’anima definiti da Froid : Es Io e Super io rispettivamente istinto, realtà e immaginazione o anche metaforicamente le tre età della vita gioventù, maturità , vecchiaia, tre spazi interconnessi che vanno a formare una mirabile “ simmetria”.
Al primo piano un padre che, torturato dal sospetto che un anziano vicino di casa a cui aveva affidato la figlia piccola abbia potuto abusare di lei, finisce con il rovinarsi la vita, al secondo la storia di Hani , fragile donna il cui marito è sempre fuori per lavoro e che vive male la maternità sentendola la causa delle sue rinunzie ai sogni lavorativi e ad una vita diversa, al terzo la storia di Dovra che, rimasta vedova sentirà l’urgenza di dialogare con il defunto marito attraverso una segreteria telefonica .
Tutto ciò è espresso in questo romanzo di Nevo dall’ottima architettura con personaggi reali che interloquiscono con se stessi scavando nella loro interiorità più profonda a riprova che la scrittura e il raccontare diventano momento chiarificatore e liberatorio di paure e debolezze.
Infatti, come dirà Dovra , “ Froid ha commesso un errore ….I tre piani dell’anima non esistono dentro di noi, esistono nello spazio tra noi e l’altro nella distanza tra la nostra bocca e l’orecchio di chi ascolta….altrimenti tutti soli, non sappiamo nemmeno a che piano ci troviamo, condannati a brancolare disperatamente nel buio in cerca del pulsante della luce”
Stile fresco, scorrevole, amabile che per nulla appesantisce una narrazione tanto impegnata quanto leggera al contempo , il romanzo , centrato sulle relazioni familiari e soprattutto sul ruolo genitoriale, affascina e lascia un segno nell’anima.