Si sono suicidati l’uomo e la donna ritrovati in un luogo roccioso affacciato su una baia? Tutto farebbe pensare ad un suicidio d’amore, ma un piccolo particolare, la ricevuta del vagone ristorante del treno con cui sarebbero arrivati i due fa sì che il dubbio tarli le menti di Torigai Jutaro anziano poliziotto del distretto in cui sono stati ritrovati i corpi e Mihara Kiichi giovane commissario di Tokyo. Comincia così un’indagine , paziente, laboriosa , ossessiva, condotta esclusivamente sugli orari dei treni, ritmata da tappe percorse e ripercorse da parte di Mihara che alla fin,e però, arriverà a capo della diabolica macchinazione . L’autore farà sì che il lettore in treno percorra tutto il Giappone da est a ovest , da Nord a Sud e seppur poco descritti sembra di vederli i luoghi attraversati da questo mezzo così utilizzato in Giappone e contraddistinto dalla sua puntualità. Sarà questa la chiave per la risoluzione del giallo. Romanzo avvincente e ben costruito con indizi che consentono di formulare ipotesi sul o sui colpevoli e che ha anche il pregio di farci conoscere aspetti della società e della cultura giapponese a noi poco noti.