Ambientato in un nebbioso e freddo paesino della Frisia,il romanzo è la storia di un medico Hans Kuperus che un bel giorno , comprata una pistola, uccide la moglie e il suo amante e ne occulta i corpi. Da questo momento inizia per il medico un viaggio interiore che lo dilania , non tanto per il presumibile senso di colpa che dovrebbe scattare in chi commette un tale crimine, quanto perchè si tortura congetturando su cosa i suoi concittadini pensino di lui. In realtà Kuperus non è un assassino incallito, ha ucciso la moglie non per gelosia quanto per noia, noia di una vita scandita dalle solite beghe, impicci, impegni. È una società chiusa quella del paesino in cui vive, in cui non accade mai nulla che possa infrangere le regole del quieto vivere sociale, in cui tutti hanno un posto preciso che conferisce loro dignità, inclusione ma anche accettazione di un rigido protocollo sociale. Per questo la comunità, sospettando di Kuperus, ma non volendo acclarare tali sospetti che appannerebbero l’immagine di tutto e tutti, lo escluse, lo isola , lo espelle come un corpo estraneo. Il romanzo è , ancora una volta , una testimonianza della straordinaria capacità di Simenon di scavare nell’anima dei suoi personaggi fino a giungere al fondo dell’abisso e della sua maestria nel ricreare atmosfere e luoghi.