Petit Louis è un giovanotto arrogante che si atteggia a ciò che non è , fa lo spavaldo, assume atteggiamenti da gangster ed invece altro non è che una mezza cartuccia . La vicenda ha inizio a Le Lavandou dove Petit Louis ha il compito di distrarre i turisti mentre i suoi complici compiono una rapina all’ufficio postale. Da quel momento inizierà la sua discesa agli inferi. Per una serie di circostanze viene accusato del delitto di una anziana vedova da cui era mantenuto e subirà un processo ingiusto basato esclusivamente su giudizi precostituiti , su falsi ed ipocriti moralismi, sull’alterazione di date, sulla menzogna persino di un poliziotto. Man mano che il processo va avanti il protagonista muta il suo essere; da sciocco e superficiale inizia a rendersi conto che la corte lo ha già condannato in virtù non di ciò che avrebbe commesso ma per ciò che era stato e nulla al mondo servirebbe a far cambiare idea ai giudici che necessitano di una vittima sacrificale; così Petit Louis maturerà un atteggiamento consapevole ma sprezzante nei confronti di tutti coloro che lo hanno già condannato prima ancora di emettere una sentenza. Evidente è la posizione di Simenon sulla giustizia e sull’esercizio di potere dei giudici che nella loro azione non si fanno guidare dalla ragione ,ma da sentimenti umorali che sfuggono a qualsiasi logica ( ricorda La colonna infame del Manzoni) . Potente è il ritratto psicologico del protagonista e la descrizione del suo cambiamento da giovane altezzoso e caparbio ad uomo sprezzante e cinico nei confronti di un’umanità arida.