Romanzo lirico e crudo al contempo” Scrittura cuneiforme” ci trascina nella storia di un popolo martoriato. Infatti , La STORIA dell’Iran fa da sfondo e determina la vita di Ismail e suo padre ,nato muto e di cui il figlio diventa la voce. Tra loro un rapporto intenso, profondo che non ha bisogno di parole ,ma che è un distillato puro di amore e di autentica comprensione. Grazie ad una scrittura solo apparentemente semplice ,ma indebilmente incisiva come i caratteri cuneiformi incisi su una rupe, l’autore affabula il lettore narrando la storia di questo padre, riparatore di tappeti e del figlio rivoluzionario che alla fine dovrà abbandonare il paese per trovare asilo politico in Olanda. La loro vita si incastona nella più generale vita del paese ricca di tradizioni, superstizioni, cibi , credenze popolari e rivoluzioni- Ismail , riparato in Olanda, un giorno riceve un piccolo quaderno le cui pagine sono scritte in fitti ed incomprensibili caratteri. E’ il quaderno che il padre portava sempre con sé e su cui, evidentemente annotava i suoi pensieri nell’unico codice che conosceva; quello cuneiforme. Toccherà ad Ismail tradurle quasi per assolvere ad un obbligo morale che lo riconcilia e riallaccia alla sua terra e alla sua famiglia lontana e soprattutto per ribadire , da esule , le proprie radici. Davvero interessante questo romanzo in cui passato e presente e futuro inteso come speranza si intrecciano , in cui con i ritmi propri delle favole delle Mille ed una notte, l’autore crea dialoghi muti, dipinge cieli stellati, montagne innevate e un popolo che pur se piegato, non perde la speranza di risorgere alla libertà.
.