Un po’ commedia siciliana , un po’ tragedia greca, il libro disegna mirabilmente ambienti, mentalità, usi e costumi della Sicilia dell’Ottocento. Sbarca a Vigàta un giovane sul cui nome tutti i paesani si interrogano. Fofò, il giovane farmacista era vissuto da bambino a Vigata da dove era dovuto fuggire; ora è tornato per aprire una farmacia o per portare a compimento un piano pensato e meditato per anni? La narrazione procede veloce ,ma puntuale utilizzando il classico linguaggio di Camilleri “ il camillarese” che mescola italiano con introducibili quanto pittoresche e fulminanti parole siciliane e tingendosi via via di giallo. Misteriose morti scuotono il piccolo borgo! Stupenda la descrizione del Maschio siciliano che ne viene fuori , ossessionato dal sesso e dal bisogno esistenziale imprescindibile di generare un figlio maschio , onore per la casata. Odio e amore, religione e superstizione, ipocrisia e verità si confondono creando un mix davvero apprezzabile.