APPARTAMENTO 401 (13/04/2019) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Yoshida Shuichi Yoshida

Genere: narrativa straniera

Valutazione:

 

 

Un trhiller che si rivela tale solo nel finale, un Pirandello giapponese che in questo romanzo mette in scena il dramma dell’alienazione e della dissociazione. Quattro giovani, a cui sul finale se ne aggiunge un quinto, dividono un appartamento a Tokyio; ognuno ha la propria vita, le proprie peculiarità, le proprie follie, ma insieme vanno d’accordo; apparentemente  lo spirito di adattamento e comprensione sono un collante assoluto. La vita nell’appartamento per la sua armonia , quiete e staticità si contrappone alla velocità, alle brutture che accadono fuori, parrebbero due mondi paralleli  e non comunicanti.  Ma sarà davvero così?  Non esiste invece un “ me che vive nell’appartamento ed un altro me che gli altri non vedono? Quale il vero me ? Ed esiste davvero? O gli altri vedono solo ciò che vogliono vedere , il me dell’appartamento? E se io non sono così come mi vedono, chi abita nell’appartamento?  Nessuno? Alla maniera nipponica, sotto forma quasi di sogno, il romanzo sottolinea la totalizzante solitudine di questi ragazzi che potrebbero non essere necessariamente giapponesi e soprattutto l’alienazione da loro vissuta  per l’impossibilità di stabilire, oggi, rapporti autentici. Il tema è molto interessante ed il libro, pur con qualche lentezza che contrasta con la freneticità della vita che si svolge al di fuori, si fa leggere. Forse l’autore avrebbe potuto definire meglio l’aspetto della vicenda thriller, in ogni caso la proposta di Yoshida risulta interessante.