Torna Lucy Barton .
Ambientato ad Amgash, paesino sperduto della profonda provincia americana nonché di origine di Lucy in cui lei ritorna da autrice affermata , “ Tutto è possibile” è un collage di storie che hanno come soggetto quelle stesse persone di cui Lucy parla alla figlia nel libro “ Io Mi chiamo Lucy Barton” ma che adesso, attraverso il racconto dettagliato della loro vita acquistano contorni netti, scolpiti. Sono storie amare, dure , i cui veri protagonisti sono la sconfitta, la delusione, la perdita, l’incompletezza, la frustrazione, l’abuso, la povertà, la solitudine ; storie di vite solo apparentemente insulse, insignificanti, ma paradigma delle tantissime storie dell’umanità , storie che suscitano tenerezza senza che nella narrazione si indulga mai al compiacimento, partecipazione allo svelamento dell’aspetto più oscuro dell’animo, consapevolezza che in questo “ piccolo atomo oscuro del male” non solo si è drammaticamente soli ma non c’è speranza….anche se…..“ tutto è possibile” perché “ non ci si abitua al dolore” e l’uomo cerca naturalmente una via di scampo. Indimenticabili i personaggi femminili: Patty, Dottle, Mary, la cui vita è stata contrassegnata dalla violenza ma che da questa sono ripartite per aiutarsi e aiutare gli altri Libro forte , potente e commovente , in linea con la grande narrativa americana di Carver e Haruf in cui la distanza del narratore è strumento di partecipazione e compassione.