Deludente prova dello scrittore spagnolo con cui , forse, prende congedo dai suoi affezionati lettori. Anche in questo caso Falcones si cimenta in un romanzo storico. La vicenda si svolge a Barcellona , là dove tutto era iniziato. Siamo nel 1901 e la città è percorsa da un fremito innovatore che va dall’arte al sociale; è il momento in cui si affaccia sullo scenario internazionale un nuovo movimento artistico :il Modernismo che darà vita ad opere come il parco Guell, la Sagrada Familia, casa Batlò e la Pedrera. A tale fervore costruttivo si accompagnano le tensioni sociali tra il ceto borghese interessato esclusivamente a sfruttare gli operai, la nascita di movimenti e partiti politici rivoluzionari, la disoccupazione, la povertà e tanto tanto …troppo altro. A condire il tutto trattato forzatamente, con superficialità ma ripetitività al contempo fino ad arrivare alle quasi 600 pagine, la storia emblematica di Dalmau Sala, operaio ceramista , figlio di un anarchico giustiziato perché accusato di aver ordito un attentato terroristico, pittore geniale ispirato anche dalla situazione di degrado in cui vivono gli operai ed Emma una giovane con cui Dalmau è fidanzato che incarna appieno la donna moderna impegnata in politica e soprattutto nel dare coscienza alle donne del giusto ruolo che devono reclamare in società. Insomma …. Davvero troppo !! Ma al di là dei troppi temi trattati, ciò che mi ha sorpresa è che il tema del Modernismo risulta giustapposto a se stante trattato con voce dottorale nonché la monotonia del registro utilizzato. Per ultimo un finale assolutamente ovvio!. Unica nota positiva: il brulichio di una Barcellona percorsa da una folla di derelitti , fervido cantiere di eventi che si manifesteranno a breve e che ricorda l’atmosfera del suo primo romanzo La cattedrale del mare. Forse l’autore, giunto al crepuscolo della sua vita ha voluto ancora una volta lasciarci una sua testimonianza del profondo amore che lo lega alla sua terra ,ma , ritengo che le sue vicende personali abbiano esaurito la sua vena creativa.